giovedì 30 luglio 2009


i Trip

Quando nell’estate del 1966 Riki Maiocchi decise di lasciare i Camaleonti, si recò a Londra per cercare nuovi musicisti per accompagnarlo in un suo progetto; qui incontrò Ian Broad, un batterista che aveva conosciuto a Milano precedentemente, quando suonava con una formazione chiamata The Bigs, che aveva inciso un EP in Spagna e un singolo qui da noi; Broad veniva da Liverpool e aveva sostituito dietro ai tamburi Keef Hartley nei celeberrimi Rory Storm & The Hurricanes; poi aveva fatto parte dei Seniors con Johhny Gustavson, e da maggio a dicembre del 1964 si era piazzato con Heinz & The Wild Boys assieme ad un chitarrista leggendario di nome Ritchie Blackmore. Quest’ultimo, aveva un background impressionante come session-man e titolare di numerose incisioni e aveva collaborato o fatto parte di gruppi come gli Outlaws, Screaming Lord Sutch & The Savages, Ronnie Jones, The Three Muskeeters e altro ancora; e al momento suonava con Neil Christian & The Crusaders. Blackmore suggerì a Maiocchi di portarsi appresso anche il bassista dei Crusaders, un tale di nome Arvid “Wegg” Andersen, oriundo danese, pronipote del celebre scrittore di fiabe nonché ex- bassista dei Three Musketeers assieme, appunto a Blackmore. Per completare la formazione occorreva un chitarrista ritmico e venne trovato nella persona di Billy Gray, proveniente dagli scozzesi Anteeeks, un gruppo beat/mod titolare di un solo bellissimo 45 giri ma che al momento aveva appena inciso un singolo con i Buzz di David Bowie. Con questa formazione, battezzata The Trip, sull’onda di sensazioni psichedeliche in voga ai tempi (una geniale intuizione di Riki), il gruppo sbarcò in Italia alla fine di settembre del 1966 e venne presentato alla stampa specializzata di allora (le riviste Ciao Big e Giovani) col nome di Riki Maiocchi e i Trips; in una scherzosa intervista in cui il cantante milanese introdusse i quattro musicisti coi seguenti soprannomi:

Ritchie Blackmore detto “Tom Brown”, Billy Gray detto “Gilles”, Arvid Andersen detto, “Silas Wegg” e Ian Broad detto “The Ram”.

Dopo un giro di concerti di qualche settimana a Milano e Torino, dei quali purtroppo non è rimastra traccia incisa, Riki abbandonò il gruppo per concentrarsi sulla sua carriera solista in vista della partecipazione a San Remo nel febbraio venturo e i Trip decisero di restare in Italia e sfruttare l’enorme potenziale e l’occasione prestatagli; Broad oltre che suonare la batteria divenne il cantante e Gray gli faceva i cori; il loro repertorio si basava su standard di rhythmn and blues e pezzi noti del periodo, ma dopo soli due mesi di permanenza nel nostro paese, Blackmore ritornò in fretta in Inghilterra, non del tutto convinto della musica che stava suonando e in cerca di nuovi stimoli, (i pettegoli dicono che dovette fuggire perché aveva messo incinta una ragazza che poi non voleva assolutamente sposare - verità o leggenda?) Il resto è storia, da dicembre 66 all’aprile dell’anno successivo suonò con Lord Sutch & The Roman Empire, in una bizzarra formazione dove tutti vestivano da gladiatori, poi si spostò in Germania dove incontrò John Lord in oscure formazioni quali Rounbabout e Mandrake Roots; e infine fondò i Deep Purple. A proposito di loro, Blackmore telefonò in Italia ad Andersen chiedendogli di entrare a far parte del suo nuovo gruppo, ma quest’ultimo declinò perché i Trip stavano per firmare un contratto discografico e i Deep Purple trovarono un bassista nella persona di Nicky Simper.

Intanto nel nostro paese i Trip, ridotti a trio ebbero l’occasione di esibirsi al Crazy Club di Torino, ma il gestore del locale voleva un gruppo di quattro persone e finì per “imporre” loro un giovane tastierista di Savona di nome Joe Vescovi, precedentemente col gruppo beat dei Lonely Boys. Vescovi parlava l’inglese per cui non ebbe difficoltà ad inserirsi e pur essendo il più giovane prese in mano le redini della formazione, che nel corso del 1967 spostò il suono del gruppo verso un repertorio influenzato da nuove formazioni quali Nice e Vanilla Fudge, grazie soprattutto all’uso dell’hammond.

Nel mese di settembre, dopo un litigio Ian Broad venne cacciato dal gruppo perché aveva il vizio di bere troppo a durante le serate cantava frasi senza senso al microfono ed era sempre ubriaco; tornò in patria e riapparve tempo dopo come roadie dei Deep Purple; e successivamente, nel 1970 a fianco di Demetrio Stratos, in una formazione di R&B che durò lo spazio di una stagione, prima che il grande cantante formasse gli Area.

Al suo posto alla batteria fu chiamato il torinese Pino Sinnone, ex membro delle Teste Dure e al momento batterista dei Rogers di Vercelli; poi nel 1968 si unì a loro per un breve periodo l’ex cantante dei Dave Anthony’s Moods, Roger Peacock, fino a quando, ridotti nuovamente a quartetto, i Trip incisero per la BMG nel 1969 un pezzo intitolato “Bolero Blues”, incluso nella raccolta “Piper 2000” e successivamente chiusero il decennio realizzando il singolo “Una Pietra Colorata / Incubi per la RCA e partecipando al bizzarro e psichedelico film “Terzo Canale”, assieme a Mal, i New Trolls, the Primitives, The Four Kent e …..i Ricchi e Poveri!!! Dalla colonna sonora della pellicola venne anche estratto un 45 giri: “Travellin’ Soul / Fantasia” sempre per la RCA e in seguito venne dato alle stampe il loro primo LP “The Trip”. Dopo essere apparsi al primo festival pop italiano alle Terme Di Caracalla; il gruppo proseguì la sua carriera negli anni settanta con un repertorio più “progressive”.

Nota a margine – recentemente si è avuta la notizia che un chitarrista di nome Luciano Gandolfi avrebbe sostituito il dimissionario Ritchie Blackmore; ma alcune mie ricerche su Gandolfi hanno avuto esito negativo e non sono riuscito a trovare nessun accenno sulla sua permanenza nei Trip di questo personaggio; è possibile che abbia effettivamente sostituito per un breve periodo Blackmore ma se fosse così sarebbe stato tra la fine del 1966 e la primavera seguente, anno dell’arrivo di Joe Vescovi; il quale afferma che quando raggiunse il gruppo era già un trio.

3 commenti:

  1. HO LETTO NELLA BIOGRAFIA DI BLACKMORE, DI JERRY BLOOM, CHE RITCHIE è STATO A RIMINI E RICCIONE PER QUALCHE SETTIMANA, NEL 1966. IN QUALE LOCALE AVRà SUONATO ? se qualcuno ha QUALCHE INFORMAZIONE:

    unxz3@tele2.it

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  2. Purtroppo non so in quale locale Ritchie ha suonato, tieni conto che il posto più "in" era il famoso "L'Altro Mondo", dove tutti i più grandi gruppi italiani e stranieri hanno suonato; potrebbe benissimo trattarsi di quel locale.

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  3. Secondo me era al Piper (il tendone a Riccione) con Lord Sutch

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